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5.4.09

MARIO AZAD DONATIELLO..

...SU PAROLE DI GLORIA.


Lanterne a mare


Nel riposo dei gabbiani
che fiancheggiano il cammino della nave
coi loro sogni sull'acqua
c'era uno squarcio di lucciole
vissute un solo istante
che dal mistero del mondo
urtava sui miei occhi intenti.

di Gloria Gaetano


Mrs Dolloway
Gran parte del romanzo Mrs Dolloway consiste
nei ricordi di tutti i personaggi, anche di
quelli minori.
E questo calarsi nella coscienza dei soggetti
e assumerne tutti i punti di vista è una delle
innovazioni più interessanti della narrazione
di WIRGINIA WOOLF . ntra nel romanzo anche la
vita frettolosa della città:l'autobus,
l'orologio del Big Ben, l'aereo in cielo,
la signora seduta sulla panchina e la vita
dei passanti.
Nel libro la trama dei fatti,inconsistente, è
sostituita dallo scorrere del 'flusso di coscienza
' dei personaggi. E' la novità introdotta dalla
grande scrittrice nello stile e nella narrazione:
il flusso di coscienza. Infatti il narratore passa
in secondo piano: quasi tutto quello che è detto
è un riflesso della coscienza delle persone.
Si Aprono , dunque,scenari diversi, ambienti nuovi,
ogni volta che un personaggio entra nel discorso
narrativo:giardini, parchi, stanze, altri universi
e spazi. E' il 'monologo interiore', già altre
volte usato da scrittori come Dickens, Goethe,
Balzac, ma in maniera diversa,occasionale.
Le riflessioni personali erano sempre precedute
da un 'sembrava che', 'sentiva'. Un momento molto
bello e suggestivo della giornata della signora
Dolloway è quando si ritira nella sua camera
monacale. Nella solitudine riemergono ricordi
d'infanzia e della sua giovinezza, della sua
amica Sally e di Peter Walsh, che ha amato
e non ha voluto sposare.
Sono momenti della giornata di una 'tranquilla
signora inglese'.

Le parole fragili
domenica 21 settembre 2008, 18.14.25 |
gloriapoetry@yahoo.it (rosa gialla)

La parola può salvare una persona oppure perderla.
Al di là dei contenuti, sono i modi con cui la parola è pronunciata
(i gesti e il silenzio, lo sguardo e le espressioni del volto),
a indicarne la connotazione ostile, amica, affettuosa, aggressiva, ansiosa.
La parola è sempre fragile o arrischiata, è accattivante e seducente, è nemica o solidale, è. Ma l'altro potrebbe avere le antenne sensibilissime nel cogliere il senso nascosto,fluttuante e impalpabile, delle parole.
E ogni parola può essere quella decisiva: la parola che crea fiducia o fa nascere un contatto emozionale, cioè quella che incrina la solitudine e libera gli aquiloni nel vento, ma la parola anche che accresce, con le sue risonanze, la solitudine e l'ansia, le inquietudini del cuore.
La parola è dialogo, ma anche silenzio:nasce dal silenzio e finisce nel silenzio in una reciprocità incalcolabile e friabile. Le parole, labili tracce dell'inconoscibile ed effimere immagini del reale, metafore di un mondo possibile, si moltiplicano alla ricerca di definizioni probabili del dialogo e del silenzio, dell'apertura agli altri e della solitudine, della contemplazione e dell'azione; e non sempre riescono in questo intento.
Gloria Gaetano